Come venivano realizzati i primi saponi.

La fabbricazione del Sapone da Barba fino alla metà dell’800 non veniva fatta dai saponifici. Fino a quel momento la rasatura veniva svolta con un normale sapone da toletta.

L’uso delle liscivie molto deboli e cariche di grandi quantità di sali faceva si che l’azione caustica delle stesse fosse molto debole. Attraverso questo procedimento si ottenevano saponi molti morbidi e solubili nell’acqua. Già nella prima metà dell’800 alcuni marchi inglesi come Truefitt & Hill e Jeremiah Taylor iniziarono a commercializzare in primi saponi da barba in tavoletta.

I primi prodotti

Risale al 1840 il primo sapone da barba prodotto negli Stati Uniti, realizzato dal saponificio Williams mentre il primo brevetto depositato per una Ciotola da barba risale al 1867. In Italia all’inizio del XX secolo inizia la produzione dei saponi da barba. Marchi che ancora oggi sono capisaldi nella produzione di prodotti per la rasatura come Cella Milano o Proraso.

Le materie prime

Le materie prime utilizzate per la saponificazione all’inizio del secolo scorso erano principalmente il sego di buona qualità e olio di cocco. Venivano utilizzati anche il grasso d’ossa, grasso di lana, grasso di maiale, olio di palma sia di frutto che di semi. L’impasti ottenuti a caldo o mezzo caldo sostituiscono quasi completamente le lavorazioni di saponi levati su lisciva.

Di seguito una ricetta originale del 1915 di sapone da barba ottenuto per via semicalda:

  • Sego di bue fresco
  • Olio di cocco
  • Grasso di lana
  • Lisciva di soda caustica 38°
  • Soluzione di carbonato potassico a 30°

In una caldaia a doppio fondo per vapore si lasciano fondere il sego e l’olio di cocco poi si aggiunge il grasso di lana e si scalda ad una temperatura di 70° C. A questo punto si aggiunge lentamente e sempre mescolando la lisciva di potassa poi la lisciva di soda e infine la soluzione di carbonato potassico. Agitare la miscela per un pò, di seguito si copre la caldaia lasciando entrare pochissimo vapore nel doppio fondo. Ogni tanto aprire il coperchio e agitare la massa. A questo punto si controlla l’alcalinità del sapone e successivamente si lascia per circa tre ore all’interno della caldaia per permettergli di combinarsi bene. Per concludere si mette nel telaio, si profuma e si ricopre leggermente il telaio. Per questo impasto useremo una essenza di lavanda insieme ad una essenza di palmarosa.

Iniziamo la nostra rubrica partendo dalle origini, da quando i nostri nonni o bisnonni si radevano molto probalminte con un coltello ben affilato, in alcuni casi sul fronte di guerra o davanti ad uno specchio senza luce ed acqua corrente. Seguiteci e a presto per nuove curiosità.

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